lunedì 27 aprile 2009

Ancora sui fini del blog

(Siccome lo spazio per la presentazione è limitato a 500 caratteri, in questo primo spazio inserisco il continuo del discorso).

Oggi la filosofia viene confusa con la merce che i detentori di cattedre universitarie mettono sul mercato. Questi impiegati dell'Università italiana, superpagati e privilegiati, pubblicano libri senza aver nulla di originale da dire, e pubblicano solo per guadagnare. Gli editori non si preoccupano di quel che pubblicano, perché in fondo la cosa che per loro importa è solo il vendere: se il professore ha una cattedra e un nome, quasi certamente venderà.
A fare le spese di questo circolo vizioso, in cui a esser mercificato è tutto tranne che il talento (che appartiene a chi si sottrae al meccanismo) è la stessa cultura, e dunque la filosofia.
Questo blog vuole dare voce a chi la voce non la trova; per lo risonanza dobbiamo ancora attendere, ma siamo fiduciosi.
Ogni intervento, purché non offensivo o di contenuto deteriore, sarà ben accolto e nuovo oggetto di discussione.

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